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CASA della SARDEGNA
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14 juin 2009

La bandiera sarda

Ho avuto modo di discuttere su questo argomento alcuni anni fà, con il nostro grande maestro scultore Pinuccio Sciola. Assieme a altri intellettuali sardi, promotori di una  richiesta alla Regione Sardegna per  sostituirla con una bandiera che rispecchi il suo Popolo e la sua Cultura, ma a quanto pare caduta nel vuoto!
Voglio  raccontare un'episodio accaduto a mio figlio qui in Francia, che sembra alquanto stupido quanto significativo. Si era  fatto insultare da sporco corso da alcuni studenti, e avevano lanciato uova sulla bandiera sarda appesa al muro della sua camera.....che si intravedeva dalla finestra.....bandierasarda
In questa ignoranza traspare un'altra verità

Giusy

 

BANDIERA DEI QUATTRO MORI

S'è mai visto che un condannato sventoli gioiosamente e con orgoglio il proprio capestro...? Noi Sardi lo facciamo!

Quando sbandieriamo il vessillo impostoci dai colonizzatori di turno, importato dalla Spagna nel 1323. Un vessillo senza contenuto storico, senza significato intrinseco, senza alcun riferimento alla Sardegna, con un'immagine razzista e truculenta, che non ci ricorda nulla all'infuori del colonizzatore o di quei mori che per secoli ci hanno imposto lacrime e morte. Ma andiamo! E' ora di ripensare il nostro simbolo. E' ora di ripensare una bandiera sarda che ci rappresenti nel vero senso della parola, in modo storico e collettivo. Lo avevamo il nostro simbolo sardissimo, l'albero eradicato di Arborea, stracarico di storia gloriosa. Riprendiamocelo!

Bello e troppo significativo l'episodio descritto dal prof. Franciscu Sedda, stimato semiologo all'università di Tor Vergata di Roma (citato in un blog dall'amico Omar Onnis). Alla battaglia di Uras, nel giugno del 1470 (sessantun anni dopo la tragica battaglia di Sanluri del 1409), i sardi mercenari schierati agli ordini del viceré aragonese Carroz marchese di Quirra, al solo vedere la bandiera dell'albero eradicato verde in campo bianco del campo avverso, abbandonarono gli aragonesi e passarono repentinamente alla parte di Arborea, quella del marchese di Oristano Leonardo de Alagon, erede per via materna della famiglia giudicale arborense (e quindi di Eleonora) e legittimo ostensore di quel simbolo di libertà e indipendenza della Sardegna. Un episodio che ha un significato profondo da raccogliere.

Tanto o poco, a questo simbolo dei quattro mori capitozzati (che io mi rifiuto di tenere in mano, perché non mi rappresenta, anzi mi offende) ci siamo abituati. Ma ben diversa sarebbe la commozione di noi Sardi e ben altre pagine di vera storia sarda rievocherebbe vedere sventolare la bandiera di Arborea.

La cara amica Teresa Fantasia, vera malata terminale di Sardegna, che in Argentina conduce da anni la trasmissione "Sardegna nel cuore", sostiene che la bandiera dei quattro mori "sarebbe il male minore. E invece è il massimo, il simbolo contenitore dei valori storici di una regione, la sua "parola" ufficiale. Purtroppo, noi sardi siamo così inconcludenti e scoordinati da non riuscire nemmeno a concepire tutti uniti neanche un simbolo che sia veramente SARDO. Sembra proprio una maledizione atavica, che non riusciamo ad essere meno locos e meno desunidos a causa delle nostre vendette selvagge, degli odii, dei sabotaggi, delle invidie, del farsi giustizia col fuoco e dei vicendevoli danneggiamenti barbarici. La nostra antica patria non si merita gli sfregi che da sempre riceve, a partire da quel catarroso di Cicerone che odiava i Sardi per essere "latrunculi mastrucati" e "venales" (che si lasciano corrompere, comprabili). Ma siamo noi Sardi i peggiori nemici di noi stessi, secondo la convinzione di Luca Barbareschi, e non solo. Riusciamo perfino a inserire "il banditismo" in una "Biblioteca dell'identità", come se il banditismo fosse nel DNA dei Sardi, nella loro identità; come se nel DNA dei siciliani fosse implicita la mafia: sardo, bandito; siciliano, mafioso. Ci vantiamo per i soliti eterni personaggi o le solite piccinerie, cose vecchie trite e ritrite (nel paese di Lilliput, si sa, anche i nani sembrano giganti), siamo acquiescenti senza nessun soprassalto di dignità a un povero simbolo importato dagli sfruttatori. E' il colmo di tutto, questa bandiera imposta, disgustosa e senza alcun significato. Stiamo davvero decadendo a un livello pauroso di autostima, di formazione civica, di civiltà, di cultura della legalità. E' ridicolo rivendicare indipendenza o altro sventolando questa bandiera da schiavi. Ci potrebbero dire: affrancatevi prima dalla vostra bandiera che non vi rappresenta. Siete Sardi o aragonesi? Per trovare motivi di orgoglio vero dobbiamo riesumare il nostro passato remoto.

Fare un referendum per riapprociarci del vessillo sardo di Arborea, mi dice l'amico Renzo... Purtroppo io sono nessuno. Ben diverso sarebbe se dell'argomento se ne facesse carico ad esempio Gavino Sale o altre persone importanti che hanno voce in capitolo: creare un movimento, proporre una mozione, un'interrogazione... Che so io. Credo che i Sardi, specialmente is disterraus, quelli che conservano intatte nel cuore con profonda nostalgia le radici dell'amata terra (come io descrivo nel mio recente romanzo "Bachis Frau emigrato") seguirebbero al volo. Ancora una volta, come nel 1470, passerebbero in massa dai "quattro mori" alla bandiera d'Arborea. C'è una bella differenza, per noi sardi! Un abbraccio a tutti.

Vitale Scanu

 

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Commentaires
M
...sai, un Uomo Innocente un giorno fu condannato a morte dal suo stesso popolo per aver parlato di Amore. Per questo gli fu costruita una croce dove lo inchiodarono dopo averlo flagellato per bene... Morì... I suoi assassini crederono di liberarsene così... ma si sbagliarono assai! La sua debolezza era la sua forza. La sua non era una morte come le altre, ma era la vittoria sulla bestialità... Così Vinse l'Amore. <br /> Oggi quella Croce è il simbolo del riscatto, soprattutto per chi ha subito oppressioni ed ingiustizie... La portano sul collo ogni uomo che pur di morire non smette mai di sperare in mondo migliore. Peggio per chi la scambia per debolezza, in realtà, è la più coraggiosa delle scelte... <br /> La Sardegna non ha bisogno di nuove bandiere ma di uomini nuovi... dentro... <br /> Michele
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S
Ajo...!!! Piena solidarietà su questa potenziale iniziativa magari dopo aver informato TUTTI i SARDI sull'origine dell'attuale tanta amata e sventolata "in tottue" bandiera 4mori. Un saluto da un'emigrato a Brescia da ITTIRI. Fortza paris...!!!
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