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6 avril 2010

La società Umanitaria Cineteca sarda di Cagliari

presenta

mercoledì 7 aprile 2010 - alle ore 19.00

Salone della Società Umanitaria

viale Trieste 126

SENZA FERRO

un film documentario di Giuseppe Casu

Italia, 2009

introduzione di Marcello Marras

coordina Antonello Zanda

ingresso libero

Produzione: Giuseppe Casu, con il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna e con il contributo della Provincia di Oristano

Regia e Soggetto: Giuseppe Casu

Fotografia: Giuseppe Casu e Adriano Mestichella

Montaggio: Andrea Ciacci

Suono: Gianluca Stazi

Musica: difondo

Consulenza scientifica: Roger Emmi

Durata: 52’

Sinossi: Antonio Casu, ormai 71enne, si dedica completamente alla vita della sua atipica scuderia: il Giara Club. Qui da circa 30 anni realizza il suo sogno d'infanzia, far correre i bambini sui cavallini selvaggi della Giara. Ora rivive ogni giorno i successi e le delusioni di quando lui era cavaliere alla Sartiglia, la grande festa equestre di Oristano, mentre i giovani crescono e si responsabilizzano.

Ruotando intorno alla storia di Antonio, raccontata da lui stesso, viviamo dall'interno la vita quotidiana al Giara Club: la sua particolare forma di autogestione, le iniziazioni, gli allenamenti, i viaggi, in un intreccio continuo con la tradizione plurisecolare della Sartiglia.

Il film, interamente ambientato in Sardegna, offre visioni originali e ricche di valenze identitarie: la trasmissione dell'eredità ne è il tema fondamentale.

Dal punto di vista narrativo, il passaggio di consegne tra Antonio e Ignazio, l'allenatore dei bambini, viene investigato lungo tutta la durata del film, così come la trasmissione del sapere di Ignazio ai piccoli. Visivamente, la trasmissione della tradizione fra tre generazioni consecutive è rappresentata attraverso l'uso di vari supporti fotografici: dal repertorio in 8mm di 50 anni fa alle immagini contemporanee girate in super8, passando per il digitale e le foto storiche.

Il film termina con una profonda immersione nella Sartigliedda, il vero banco di prova per questi giovani, davanti agli oristanesi che vedono in loro il futuro della festa più grande, la Sartiglia, a cui è legata a doppia mandata l'identità culturale di Oristano.

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